La valorizzazione del merito degli insegnanti non sarà dimezzata, e i presidi continueranno ad assegnare il bonus docenti previsto dalla legge 107 del 2015.
I cambiamenti che comporta il rinnovo del contratto del 9 febbraio
Il testo prevede che le scuole contrattino i criteri generali per stabilire i compensi previsti dal bonus dei docenti. Detto testo è il primo rinnovo in seguito all'approvazione della legge 107.
Ad esempio, il dirigente scolastico e i sindacati potranno contrattare un valore economico minimo o massimo per il premio individuale.
Nel rinnovo contrattuale sono inseriti dei principi di trasparenza che puntano a rafforzare il bonus che entra a regime.
La procedura prevista dalle legge 107 del 2015 per la determinazione dei criteri per la valutazione non cambia.
L’importo per il bonus che prima era 200 milioni annui diventa 160 milioni a regime (130 milioni solo nel 2018), pari all’80% di quanto riconosciuto sino ad oggi. Ma, afferma il Miur,
"potrà crescere, anche superando il valore di 200 milioni, con le contrattazioni future, anche grazie alla costituzione di un unico fondo nel quale confluiscono tutte le risorse accessorie, introdotto all’articolo 39-bis del nuovo contratto. Questo intervento è tra quelli che hanno consentito di giungere ad aumenti medi mensili di 96 euro per i docenti, rispetto al valore medio di 85 euro previsto dall’intesa del 30 novembre 2016".Nei prossimi giorni il MIUR pubblicherà sul proprio sito una nota completa e complessiva con le principali novità previste dal Contratto.